Game Button, una vasta raccolta di games giocabili gratuitamente da Chrome
Ed eccoci come di consueto, o quasi, al nostro appuntamento domenicale pronti a scoprire insieme applicazioni, giochi, strumenti e quant’altro, tutti dedicati al divertimento personale ed al relax, tenendo sempre ben presente la maggiore disponibilità di tempo libero che contraddistingue quest’ultimo giorno della settimana.
A tal proposito, se nelle scorse settimane avete avuto modo di dare uno sguardo ai vari e divertenti games giocabili direttamente dalla barra degli strumenti di Chrome, allora, quest’oggi, preparatevi a passare qualche minuto della vostra giornata in totale allegria grazie ad una fantastica raccolta di giochi accessibile mediante una sola ed unica icona.
Si tratta infatti di Game Button, un’altra ottima estensione per Chrome tutta dedicata al divertimento che, come già accennato, consente di accedere ad una collezione di ben oltre 250 giochi in flash differenti e completamente gratuiti, accessibile mediante un’unica icona, come d’altronde è facile dedurre dal nome stesso dell’add-on, posta sulla barra degli strumenti del browser e, rispettando quella che è la tradizione, giocabili direttamente mediante un apposito widget, onde evitare di dover lasciare la pagina web visualizzata al momento.
La vasta raccolta di games, suddivisa per categorie, include giochi di varia natura, come nel caso del Tetris, Pacman, Sonic, Super Mario e molto altro ancora, in grado di soddisfare i gusti di una fascia d’utenza decisamente ampia, il tutto automaticamente aggiornato ogni giorno così da poter verificare costantemente l’inclusione di nuovi ed accattivanti titoli.
Tutti i vari games includono, inoltre, istruzioni circa i comandi e le info ed una apposita classifica di gioco.
A questo punto non mi resta altro da fare se non augurare a tutti buona domenica e, ovviamente, buon divertimento!
via geekissimo.com
Fra le 10 applicazioni open source più scaricate domina il peer-to-peer
Vi siete mai chiesti quali siano le più scaricate applicazioni open source? Secondo le statistiche di SourceForge.net, riprese da Kale in un post su Geektrio, nella top ten c’è solo un’applicazione specifica per Linux, due sono cross-platform e il resto sono per Windows.
Sono i programmi di peer-to-peer a farla da padrone (ma attenzione, parliamo dei soli programmi presenti su SourceForge.net). Il podio infatti se lo spartiscono eMule, Vuze (ex Azureus) e Ares Galaxy, client peer-to-peer (torrent il secondo) che permettono di scaricare tutto o quasi. Al nono posto si piazza un altro client del genere, DC++.
Sorprende, o forse no, trovare Gimp per Windows al sesto posto dopo 7-Zip e Filezilla. E ancora più sorprendente è trovare al decimo posto una piccola applicazione che permette di usare le font di Windows su sistemi Linux.
Gli altri piazzati sono Audacity (7°) e PortableApps (8°), applicazione che consente di mettere su usb altri programmi open source, Smart Package of Microsoft core fonts.
via ossblog
Perché l’iPad non avrà le applicazioni di default dell’iPhone?
Proprio ieri abbiamo visto il primo spot ufficiale dell’iPad, trasmesso sul red carpet dell’Academy Award. Ma non abbiamo visto nel dispositivo alcune delle applicazioni di default dell’iPhone. Perché non ci sono Stocks, Calculator, Clock, Weather e Voice Memos sull’iPad? Ecco una possibile spiegazione.
Stando a Daring Fireball dipende dal design e dal perfezionismo di Steve Jobs:
“Il punto è che limitandosi a infilare applicazioni dell’iPhone solo per riempire lo schermo dell’iPad, lo schermo stesso risulterebbe strano, anche se usate la grafica alla massima risoluzione. Quindi l’idea è stata scartata da voi-sapete-chi. Forse appariranno sull’iPad in qualche rivisitazione estiva con l’OS 4.0, ma quando l’iPad sarà in vendita il prossimo mese, non ci saranno versioni di queste applicazioni. O almeno, questo è quello che dicono i soliti bene informati“.
Una parte di noi spera che questi bene informati si sbaglino, questa volta.
via gizmodo
L’applicazione è il nuovo sistema operativo
Matt Asay qualche giorno fa ha scritto un articolo sull’iPad commentando le parole di Fabrizio Capobianco che spiegano come l’applicazione sia diventato il nuovo sistema operativo.
Il paradigma d’uso di iPad cambia le regole a cui siamo abituati e trasforma il computer in qualcosa di più vicino all’utente inesperto nascondendo dettagli irrilevanti come le directory o il desktop. Tutto quello che serve è sfiorare un’icona ed il computer si trasforma in quella singola funzionalità.
Una semplificazione che elimina le complessità e rende più semplice l’esperienza d’uso per gli utenti. Sarà questa la strada futura del computing di massa? A prescindere da quanto questa nicchia si ingrandirà il movimento FOSS è tenuto a confrontarsi ed a proporre soluzioni valide.
Le capacità tecniche e creative non mancano come si può notare sfogliando i vari progetti che già sono in giro e non essere legati ad una singola strategia o ad un sistema operativo significa anche essere più liberi di sperimentare e trovare la soluzione migliore.
Riusciranno questi progetti a portare l’utente finale ancora più al centro dello sviluppo? Secondo Matt la risposta è affermativa e secondo voi?
via ossblog
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